In cucina si sa, ci vuole fantasia. Deve averlo pensato anche un giovane e già molto apprezzato chef – Gianluigi Mandico – che ha portato il suo estro ma anche tanta tradizione fra i salotti di Garda con Gusto – Gourmet Experience 2019.
Non a caso, il nome di uno dei suoi piatti è stato proprio: “ Fantasia di pasta e patate della Val di Gresta con mozzarelline di yogurt e polvere di cipolla bruciata”.
Ma come è nato questo piatto tanto amato durante la scorsa edizione dell’evento enogastronomico più atteso dell’anno?
Ce lo ha raccontato Gianluigi in persona. Le sue creazioni oggi si possono gustare al Signor Panem, un locale in centro a Riva del Garda dall’atmosfera un po’ hipster come i suoi titolari, che propone un vero e proprio viaggio enogastronomico dell’Italia in un panino gourmet.
“Gigi” per gli amici, campano doc, ci ha dedicato una bella chiacchierata.
Quello che contraddistingue i suoi piatti è la volontà di combinare perfettamente quel sud che gli ha dato i natali e quel nord che lo ha accolto.
Fra profumi mediterranei e sapori genuini di una volta, Gianluigi ha saputo ricreare nella sua cucina quel “comfort food” che fa bene al cuore prima ancora che al palato. Ed è proprio un comfort food quello presentato a Garda con Gusto.
La “pasta e patate” infatti è un piatto tipico della tradizione campana, un piatto “povero” e semplice che racchiude in sé tutti i segreti di Napoli. Una Napoli che appartiene al popolo e che ha fatto del sapersi “ingegnare” una delle sue armi migliori. Gianluigi è partito da qui. Da quel ricordo d’infanzia, per reinventarla con prodotti tipici del Garda Trentino. In primo luogo le patate, protagoniste di questo piatto.
La Val di Gresta, il primo distretto biologico del Trentino, è cullata dalla brezza del Garda e qui gli ortaggi e le verdure crescono sane e rigogliose.
Gianluigi ha utilizzato sia le patate a pasta gialla che le deliziose patate viola, che donano colore al piatto. Sempre proveniente dalla Val di Gresta era anche la cipolla, che lo chef ha fatto disidratare e poi essiccare con il carbone vegetale dando alla preparazione un bel gioco cromatico e tanta dolcezza. A chiudere il piatto una crema al pomodoro datterino.
La pasta, rigorosamente mista, era quella di casa Felicetti e per terminare, un’esplosione di delicatezza, quella data dalle mozzarelline di yogurt altogardesano ottenute con la tecnica della sferificazione.
Un piatto invernale, ricco e corroborante, colorato e gustoso.
Ma quanto è importante per chef Mandico il concetto di km 0?
“Quando creo un piatto, cerco sempre nel passato, nella mia infanzia, nei miei ricordi, nella mia terra per poi portare queste memorie olfattive, tattili e gustative nel mio presente e fondere i ricordi con le preziose materie prime che abbondano in questo territorio”.
Tra i prodotti più amati dallo chef ci sono in primis la carne salada De.Co..
Non solo il prodotto ma anche la lavorazione stessa:
“Faccio tesoro del procedimento che affonda le sue radici nei secoli, per farlo mio e applicarlo ad altre materie prime. Ho creato ad esempio la salsiccia di carne salada o ancora la carne salada di cervo”.
E, da buon campano, Gianluigi termina ogni pasto con una bella “tazzulella ‘e cafè”: “Ho imparato a conoscere e apprezzare Omkafè, mi fa molto piacere ritrovare anche qui nel Garda Trentino una torrefazione di qualità”.
E alla domanda “cosa ti rappresenta come chef”, Gianluigi risponde: “Il piatto stesso ti rappresenta, me lo disse uno chef a me molto caro, Emanuele Mazzella e, devo dire, ancora oggi queste parole mi risuonano in testa ad ogni creazione, ad ogni gioco di contrasti e sapori. Mi piace portare un po’ di me nei miei piatti e questa fusione dolo-mediterranea qui nel Garda Trentino è più viva che mai”.