Home Enogastronomia Molino Pellegrini, dal 1903 storia di un amore per l’artigianalità

Molino Pellegrini, dal 1903 storia di un amore per l’artigianalità

by Isabelle Yrma Pace
Tempo di lettura 4 minuti
Le tradizioni si sa, vivono d’amore. Lo stesso che ogni giorno Molino Pellegrini di Varone di Riva del Garda trasmette ai suoi prodotti. Mais e grano saraceno diventano in questo piccolo pezzo di storia del Trentino, elementi che danno vita a grandi piatti.

Un profumo particolare ti avvolge. Scopriremo poi, nel corso del nostro viaggio in questo piccolo molino che si possono percepire leggere differenze olfattive del mais nei tre stati: chicco, semilavorato e farina. Avvicinando il naso ai 3 tubi di alluminio e attraverso dei piccoli buchi si arrivano a percepire i diversi profumi!

Entrando in questo edificio storico si percepisce subito che qualcosa di magico avviene al suo interno.

Magia? Realtà.

Al Molino Pellegrini vi sembrerà di esser tornati indietro nel tempo. I rumori, i profumi e sapori di buono di una volta rivivono ogni giorno a Varone, Riva del Garda. Il nostro percorso sensoriale inizia presto.

Ci accoglie Alberto, erede di una tradizione di famiglia che con orgoglio porta avanti assieme alla moglie Silvia.

Mi emoziono ascoltando il suo racconto che parte dal lontano 1932 quando la storia della famiglia Pellegrini e quella del Molino si intrecciano diventano un’unica realtà. Nonno Bruno dapprima mugnaio, poi dipendente e infine proprietario del Molino Pellegrini dà vita a quello che oggi è uno dei pochi mulini ancora attivi in Trentino. Fino ad Alberto. Mi colpisce la preparazione tecnica ma soprattutto la passione e l’amore che traspaiono in ogni suo gesto, in ogni spiegazione che ci fornisce.

Il fascino del legno: il molino Pellegrini fra tradizione e innovazione

Pavimenti in legno, travi antiche, scale e profumo di mais ovunque! I quattro piani in cui si struttura il Molino si compongono interamente in legno, così da assorbire, ci spiega Alberto, le continue vibrazioni dei macchinari nelle fasi di macinazione e vagliatura. In effetti c’è un gran trambusto che ricorda davvero il tempo dei nostri nonni! Al piano terra troviamo una tavola con tante varietà di mais. Incredula tocco con mano del granturco… blu! Il mais ha tantissimi colori, lo sapevate? E non tutte le pannocchie sono adatte a diventare popcorn! Sempre più incredula e affascinata proseguo il mio viaggio all’interno del Molino.

Qui si produce solo grano saraceno e mais, entrambi i cereali non contengono glutine… un vero e proprio paradiso per gli intolleranti!

I piani del Molino Pellegrini sono, gradino dopo gradino, una vera e propria scoperta. La consapevolezza del lavoro che c’è dietro ad un prodotto artigianale è tutto per poterne poi apprezzare e capire le proprietà ma anche il valore.

Polenta&co: Benvenuti in Trentino!

Non dimentichiamo che un prodotto come il mais, dà vita ad uno dei capisaldi della cucina trentina: la polenta! Le farine di Molino Pellegrini vi permetteranno di creare la vostra polenta preferita: Farina di Mais Bramata Gialla, quella integrale macinata a pietra, la taragna, quella sottile (perfetta per farne gustosi biscotti glutenfree), quella istantanea (per chi corre sempre!) e persino quella di mais bianco! Tanti, tantissimi tipi di farine di mais e di grano saraceno (deliziosa per la torta con la marmellata di ribes!) per ricette golosissime, in cui la materia prima è di grande eccellenza e qualità.

Arriviamo in cima all’ultimo piano: il rumore aumenta e insieme ad esso la meraviglia nel vedere macchinari antichi perfettamente funzionanti, curati con amore e che regalano l’emozione di veder nascere un prodotto artigianale come cent’anni fa.

Qui dopo aver visto la parte finale della lavorazione e aver scoperto insieme ad Alberto il percorso sensoriale, ci accomodiamo nell’angolo ristoro dove terminiamo la nostra visita bevendo un buon caffè.

Anche dall’esterno si percepisce la volontà della famiglia Pellegrini di rispettare il passato, di fatti una caratteristica dell’edificio è la presenza di uno scivolo in legno posto sulla facciata esterna, che in passato serviva per il carico dei prodotti insaccati sui mezzi di trasporto: a quel tempo erano carri trainati da cavalli. Lo scivolo è un elemento storico caratterizzante, conservato e visibile tutt’oggi, costruito probabilmente insieme al Molino stesso.

Una visita al Molino Pellegrino è davvero un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Il percorso didattico e quello sensoriale sono ambedue indispensabili per comprendere il duro lavoro dietro a un semplice “pacco di farina”.

Salutiamo Alberto che ci omaggia con delle deliziose “Groste di polenta”, uno snack incredibilmente sano e goloso. Le buone, vecchie tradizioni di una volta, come quando da bambini si faceva a gara per mangiarle direttamente dal paiolone in rame. Oggi le “groste di polenta” potete acquistarle direttamente dal Molino Pellegrini e, ci scommettiamo, hanno lo stesso sapore di una volta!


Articoli correlati

Lascia un commento

Partner